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KCI 후보
속어문제와 인문주의자들의 언어논쟁
Riassunto in Italiano : Discussioni degli Umanisti e il Problema del Volgare
김명배 ( Kim Myeong Bae )
UCI I410-ECN-0102-2009-780-003132219

La lingua italiana si fonda storicamente sul fiorentino antico, in particolare sul modello dei sonmi autori del Trecento in virtu` del trionfo della teoria di Bembo. Per comprendere la straordinaria importanza di Dante nella storia linguistica italiana, bisogna notare che il fiorentino non era altro che mo dei tanti dialetti parlati nella penisola. Negli anni intorno alla meta` del Ⅷ secolo, infatti, poteva vantare la piu` alta nobilitazione letteraria un altro volgare, il siciliano. L`idea di scrivere poesie d`amore non piu` in latino ma nel proprio volgare materno ebbe ben presto successo, in Sicilia, alla corte di Federico Il. Nel corso del Ⅷ secolo l`esempio dei poeti "siciliani" fu seguito da molti altri artisti italiani, e culmino` nell`esperienza del piu` grande scrittore, Dante Alighid (1265-1321). Dante scrisse un trattato interamente dedicato al volgare italiano, intitolato De uulgari eloquentia. Il De uulgari eloquentia raccoglie tutte le scoperte fatte dai filosofi del linguaggio in Europa nel corso del Medioevo; inoltre, offre molte idee e spunti originali sulle lingue in generale e sul volgare italiano in particolare. Nel De uulgari eloquentia Dante si preoccupa di fomke tutte le indicazioni utili a individuare e adoperare efficacemente questo volgare di prima qualia. Per Dante il volgare illustre e` la lingua preziosa e raffinata delle opere letterarie. Il tema principale del II libro il volgare illustre da usare in poesia. Le raffinate istruzioni per l`uso del volgare che ci sono rimaste sono la prova evidente dell`amore che Dante nutre, per la sua lingua materna. I1 Conuiuio e` la prima opera in cui Dante da` un inquadramento dottrinario alle sue meditazioni etiche e politiche e alla sua esigenza di rinnovamento politico e morale, e viene scritto in volgare per iniziare alla scienza e alla conquista del vero i laici che non conoscono il latino. Il volgare era conosciuto da tutti, e tutti avrebbero potuto contribuire a migliorarlo: secondo Dante, esso sarebbe diventato un "sole nuovo" capace di oscurare il latino, un sole ormai antico destinato a un tramonto inarrestabile. Nel Quattrocento si svilupparono alcuni discussioni linguistiche sul tema dell`origine del volgare e sulla sua dignita`..Un`importante questione teorica dibattuta dagli umanisti fu quella sulle condizioni linguistiche dell`antica Roma. Nella prospettiva umanistica l`avvento delle lingue volgari era stato detenninato da un evento catastrofico: la rovina della romanita` ad opera delle invasioni germaniche. La "hria della catastrofe" fu ripresa diverse volte nel Quattrocento. In sintesi, almeno fino alla prima meta` del Quattrocento, cioe` durante l`Umanesimo, maggior parte degli umanisti ritenevano che il volgare fosse inadatto alla cultura e riponevano la fiducia solo a1 latino classico. Nei primi decenni del Cinquecento le riflessioni sulla lingua trovarono spazio all`interno del dibattito sulla norma. La teoria fu stimolata dalla necessita` di dare un assetto stabile e sicuro al volgare. La polemica piu` importante durante il Rinascimento e` quella della norma della lingua sotto il nome di "questione della lingua". Nel 1529 Trissino decise di pubblicare il De Vulgrm` Eloquentia di Dank traducendolo in italiano. Tutto sommato l`intenzione di Trissino ha senso solo in funzione della riscoperta del De Vulgari Eloquentia dopo piu` di duecento anni di "selva oscura" del trattato del volgare di Dante. In conclusione possiamo dire che la prospettiva Iinguistica e la profezia del "sole nuovo" di Dank anticipava non solo il Rinascimento dell`italiano, ma anche la rinascita di tutte lingue moderne occidentali. Studia Umanitatis in crisi sarebbe il punto di partenza di riformare con la classicalia` e di cercare di dare vita alla nuova civila`.

[자료제공 : 네이버학술정보]
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