L`italiano ha diverse forme di pronomi clitici che vengono distinti in genere, numero e persona a seconda del nome di partenza. Quando appare un pronome clitico, l`ordine delle parole nella frase cambia: dal tipo normale SVO si passa al tipo SOV come in coreano. I pronomi clitici hanno una caratteristica molto diversa rispetto sia a piena NP sia ad una NP debole, e non sono compatibili con questi NP all`interno della frase, il che significa che i pronomi clitici si muovono in posizione superficiale lasciando la loro posizione originale dopo il verbo. Osservando questo fenomeno (movimento clitico da [DP, VP] a [spec, AgrOP]) e analizzando in questa sede solo il caso del pronome diretto si e cercato di evidenziare le regole precise di tale movimento determinato da "Case licensing" e "feature checking." Seguendo e accettando pienamente la precedente analisi di Belletti(1999), in cui vengono proposte due vie di procedimento del movimento dentro il AgrOP (una e [spec, AgrOP]; l`altra, [Agro, AgrOP], propongo qui l`esistenza di un ordine preciso in tale movimento: nel caso in cui un pronome diretto prenda una via di [spec, AgrOP], `V` si muove prima fino ad arrivare alla [Agro, AgrSP], poi, `pro` prosegue la sua strada fino alla [pro, AgrSP], e alla fine, il pronome diretto sale fino alla [spec, TP] per formare la costruzione proclitica; nel caso in cui un pronome diretto prenda invece l`altra via di [Agro, AgrOP], `pro` sale prima fino alla [spec, AgrSP] tramite il movimento `spec to spec`, successivamente il `pronome diretto` si muove verso la [Agro, AgrSP], e infine `V` si sposta verso la [Agro, AgrSP] per formare la costruzione enclitica.