L’indagine che ho condotto e stato scelto per chiarire lo sguardo di Caravaggio analizzando le tecniche artistiche. L’argomento si parte soprattutto dal 1951 attraverso la mostra storica progettato da Roberto Longhi a Milano. Il famoso conoscitore fiorentino dell’arte promuove una serie degli analisi scientifici sulle opere di Caravaggio, nel quale ci sono diversi elementi che indicano la possibile l’uso di ausili ottici. L’uso di ausili ottici da parte di Caravaggio della pittura e un argomento che ha suscitato vivaci polemiche tra studiosi. Soprattutto negli ultimi giorni e stato importante la nuova scoperta dei dati attraverso la diagnostica artistica da due ricercatori: Roberta Lapucci e Mina Gregori. La mia ricerca si parte da loro analisi. Prima di tutto la indicazione che il Caravaggio utilizzasse qualche tipo di ottica risale al 1994 quando Lapucci pubblico un articolo intitolato Caravaggio e i quadretti nello specchio ritratti a cui fecero seguito Caravaggio e i fenomeni ottici e Caravaggio e l’ottica, pubblicato a Firenze nel 2005. Non sono stati ancora scoperti i documenti storici direttamente sull’uso degli strumenti ottici nell’agenda artistico del nostro pittore, invece documenti attestano che il largo buco praticato dal pittore sul soffitto della sua ultima abitazione romana fosse determinato da ragioni artistiche. E difficile che un artista come Caravaggio cambiasse continuamente isuoi strumenti del lavoro, per questo e stato utile le analisi comparative sulle stile. Per questo ho scelto seguenti lavori: Bacchino ebbero (1592-1593), Ragazzo morso da un ramarro (1593-1594/1595-1598), Bacco (c.1595), I bari (1594-1595), Marte e Maria Maddalena (c.1595), Giuditta e Oloferne (1599), Deposizione (1600) in confronto al lavoro di Rubens, Cena in Emmaus (1601-1602), Morte della Madonna (1605-1606). Seguendo indagini comparative sulle carattere stilistiche ho potuto dedurre i dati favorevoli alla scelta degli strumenti ottici da Caravaggio in base dei seguenti interpretazioni: 1. uso dei modelli ripetuti anche se i soggetti sono diversi 2. Ipotesi confermati sulle condizioni dello studio pittorico di Caravaggio 3. anamorfosi o Thaumaturgus opticus dei personaggi nelle opere 4. Espressioni della luce applicati in diversi modi che deformano, ma anche evidenziano messaggi delle opere che invitano ad una partecipazione emotiva da parte dei visitatori. In conclusione ho ottenuto che questi elementi fanno considerare Caravaggio il primo grande esponente della scuola barocca romana in relazione al Teatrum Mundi.