Il concetto di Nicolo Machiavelli sulla morale e stato fondamentalmente lo stesso di quello degli umanisti del Rinascimento, ma nella sfera politica egli mostra un’altra visione morale unica e differente dall’umanesimo contemporaneo, infatti in parte contraddice il concetto di morale dei moralisti antichi della Grecia e di Roma che allora gli umanisti del Rinascimento accettavano. Si dice che Mandragola sia l’applicazione pratica di Il principe che egli ha scritto dal punto di vista del realismo politico. Su questa base, all’inizio ho analizzato come sono proiettatti nei personaggi del teatro la virtu, la fortuna, la neccessita, il bene e l’interesse pubblico che Machiavelli sostiene in Il Principe. Ho pertanto analizzato come Machiavelli crea questi nuovi personaggi rinascimentali che sono differenti dalla concezione degli umanisti contemporanei. La descrizione dei desideri dei personaggi di Mandragola, da Machiavelli creati secondo i concetti di Il Principe, e proprio vivida, reale e percio acquista universalita in quanto rappresenta direttamente i caratteri veri e reali propri degli uomini. Poi, ho spiegato il motivo per cui quando si considera Mandragola puramente come testo letterario indipendente da ll Principe come testo politico, la giustificazione del finale del teatro, in cui il bene e l’interesse pubblico sono ottenuti con la furbizia e il trucco, non puo acquistare universalita. E ho fatto notare anche la ragione per cui il finale del teatro che, grazie alla drammaturgia attenta e astuta di Machiavelli, sembra realizzare il bene e l’interesse pubblico, invece presenta dei problemi nell’assurgere all’universalita.