La definizione aristotelica della tragedia si diffuse nell’antichita ed e stata ripresa spesso anche in tempi piu moderni. Questo concetto affonda le sue radici nella concezione tradizionale della poetica greca. Manzoni riteneva che l``impostazione aristotelica non poteva valere per ogni tipo di tragedia e in ogni circostanza. Nel presente lavoro si approfondira l``interpretazione di antiche nozioni, come la "pieta", il "terrore", e la genesi della catarsi nelle tragedie manzoniane. La ricerca e finalizzata adindividuare il valore catartico nelle tragedie manzoniane, ovvero la catarsi intellettuale. La poetica tragica manzoniana parte dal presupposto aristotelico, ma finisce per allontanarsi dall``interpretazione aristotelica di pieta e terrore, ne consegue che la catarsi nelle opere dell’autore assume un aspetto diverso. Manzoni muove infatti da tutt``altro interesse, indipendentemente dal concetto antico. Nelle tragedie manzoniane la pieta si rivolge all``innocente colpito dalla sventura e alle debolezze umane come prescritta da Aristotele, si e sviluppata pero nel senso piu ampio e piu compiuto. Il terrore invece da un altro concetto aristotelico. Il terrore viene suscitato non dal pensare all``infelicita dell``uomo che ci somiglia, ma dal comprendere il fatto che l``uomo e potenziale operatore del male. Come sappiamo, la tragedia fin dalle sue origini si configura attraverso una rappresentazione con la funzione catartica. Secondo il precetto aristotelico la catarsi, il cosiddetto effetto di purificazione, si produce attraverso un processo d``immedesimazione da parte dello spettatore, in questo modo egli prova pieta e terrore. Alla fine, quando si scioglie il dramma, la pieta e il terrore vengono risolti catarticamente nello spettatore. Uno degli aspetti piu significativi delle tragedie manzoniane e che la catarsi non viene ottenuta con un coinvolgimento emotivo, perche Manzoni induce lo spettatore a distanziarsi dall``immedesimazione con il singolo personaggio e con le vicende rappresentate in modo da poter avere una visione imparziale e raggiungere la catarsi non, appunto, attraverso un``intensa partecipazione emotiva, bensi con una riflessione spassionata. Alla luce di quanto gia approfondito nel presente lavoro la catarsi e il frutto della complessita di 《rsentire meditar》, proprio nel momento umano estremo. Per Manzoni la pieta e il terrore non sono sentimenti impulsivi, ma sentimenti riflessivi che purificano la mente umana in una sfera superiore.